Cultura

Storia artificiale dei nostri sentimenti

Storia artificiale  dei nostri sentimentiEdward Hopper, Automat (1927)

ITINERARI CRITICI Da Sherry Turkle a Noreena Hertz, un’umanità separata e iperconnessa. Nel corso di 50 anni robot intelligenti e macchine sensibili hanno ridefinito identità e relazioni. «Insieme ma soli» e «Il secolo della solitudine», due saggi sul senso di isolamento e mancanza di contatto. Una crisi e un distacco che la pandemia ha accentuato vistosamente

Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 16 novembre 2021
Durante l’ultima edizione del Festival della Mente, lo psicoanalista Luigi Zoia faceva notare come proprio negli anni del nostro massimo avanzamento tecnologico l’intelligenza umana sia di fatto regredita. Certo, dipende anche dai criteri di valutazione utilizzati dalla scienza, e forse oggi ci sarebbe da considerare un’intelligenza più che in base all’autonomia d’azione e di pensiero, per la sua capacità di interagire con un algoritmo. In ogni caso, qualcosa di simile sta accadendo a livello sociale, proprio mentre si moltiplica la possibilità di entrare in contatto con chiunque, gli esseri umani si sentono sempre più soli. Non vale per tutti, e...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi