Visioni

Storie di donne in un romanzo di formazione in perenne divenire

Storie di donne in un romanzo di formazione in perenne divenire

Al cinema «Quattro vite» di Arnaud des Pallières. Adèle Haenel interpreta un'insegnante in fuga dal passato

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 28 agosto 2020
Quattro donne. Una donna. Quattro diverse stagioni della vita. In un tempo indefinito. Di segno proustiano, moltiplicato, non lineare, illogico, evanescente. Il titolo originale è Orpheline, ma in sala arriva come Quattro vite, un racconto di identità spezzate, interrotte e più volte riprese. Come a volte, forse, capita davvero. Magari più spesso di quanto immaginiamo. In fondo chi siamo? Possiamo affermare di essere, oggi, la stessa persona che eravamo a sei anni? A tredici? A venti? NEL PRESENTE Adèle Haenel è Renée. Un’insegnante in fuga dal passato. Amata, cerca assieme al suo uomo di avere un figlio. Ma dal passato...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi