Visioni
Storie di vita per creature ai margini
A teatro Enzo Vetrano e Stefano Randisi in «Assassina» rileggono uno dei testi più belli di Franco Scaldati. Lo scontro fra l’assurdo e la quotidianità onirica della trama innesca una sorta di comicità agra
Enzo Vetrano e Stefano Randisi – foto di Luca Del Pia
A teatro Enzo Vetrano e Stefano Randisi in «Assassina» rileggono uno dei testi più belli di Franco Scaldati. Lo scontro fra l’assurdo e la quotidianità onirica della trama innesca una sorta di comicità agra
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 4 febbraio 2017
Gianni ManzellaBOLOGNA
È successo a Franco Scaldati quel che, in altra misura, è stato per Eduardo. La morte del teatrante palermitano ha liberato un corpo di scritture teatrali che possono ora andare in scena in assenza del suo corpo di attore, da cui sembravano così imprescindibili. Affidarsi ad altri interpreti capaci anche di tradirle, che poi è la forma più alta di fedeltà all’autore. È il caso di Enzo Vetrano e Stefano Randisi che già qualche tempo fa si erano calati nei panni di Totò e Vicè, ultima incarnazione della coppia assunta a misura del teatrino quotidiano delle strade palermitane, e ora...