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Strage di Viareggio, dalla Cassazione una sentenza reazionaria
Senza Sicurezza Nelle motivazioni si distingue tra «rischio lavorativo» e «rischio ferroviario», prosciogliendo gli imputati dai reati legati alla sicurezza sul lavoro. Una sentenza che fa arretrare di cinquant'anni la cultura giuridica. Ma che non rispettando le direttive comunitarie apre ad un ricorso alla Corte europea
I familiari delle vittime della strage di Viareggio sotto la Corte di Cassazione a Roma in attesa della sentenza lo scorso gennaio – Foto LaPresse
Senza Sicurezza Nelle motivazioni si distingue tra «rischio lavorativo» e «rischio ferroviario», prosciogliendo gli imputati dai reati legati alla sicurezza sul lavoro. Una sentenza che fa arretrare di cinquant'anni la cultura giuridica. Ma che non rispettando le direttive comunitarie apre ad un ricorso alla Corte europea
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 9 settembre 2021
Abbiamo atteso otto mesi per leggere le motivazioni della sentenza che la Corte di Cassazione aveva pronunciato l’8 gennaio scorso, in merito al processo per la strage di Viareggio – quando il deragliamento in stazione di una cisterna di Gpl causò 32 morti e la distruzione tra le fiamme di un intero quartiere. Una sentenza che fa arretrare di cinquant’anni la cultura giuridica in tema di sicurezza del lavoro, e non solo nelle ferrovie. Un atto di quasi seicento pagine che richiederà una lettura approfondita e sistematica ma che già presenta poche luci e moltissime ombre. Le motivazioni delle condanne...