Internazionale
Stragi di manifestanti in Iraq, Hrw: «Lo Stato appalta la repressione»
Rivoluzione Almeno 511 manifestanti uccisi dal primo ottobre scorso, Human Rights Watch accusa il governo: «Si ritira quando iniziano i massacri e torna per completarli con gli arresti». Gli Stati uniti fingono di non vedere e chiedono a Baghdad di proteggere i marines
La polizia blocca uno dei ponti sul Tigri ai manifestanti – LaPresse
Rivoluzione Almeno 511 manifestanti uccisi dal primo ottobre scorso, Human Rights Watch accusa il governo: «Si ritira quando iniziano i massacri e torna per completarli con gli arresti». Gli Stati uniti fingono di non vedere e chiedono a Baghdad di proteggere i marines
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 18 dicembre 2019
L’ultima vittima della repressione delle proteste in Iraq è il proprietario di un piccolo market nel quartiere Al-Amiriya a Baghdad. Ieri è stato accoltellato a morte da uomini armati. La sua colpa, secondo l’agenzia stampa irachena Shafaq, era donare denaro e altri beni di prima necessità al presidio di piazza Tahrir. Un’uccisione per mano di sconosciuti che segue alle tante sparizioni che ormai costellano la lunga mobilitazione irachena (giovani attivisti, giornalisti, fotografi) e agli omicidi compiuti da miliziani sciiti filo-iraniani nelle piazze del paese. Che però continua la sua protesta. Ieri, per il terzo giorno consecutivo i manifestanti hanno tenuto...