Italia
Strasburgo condanna l’Italia per il carcere duro a Provenzano in fin di vita
Garantire a chiunque il diritto a non essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti è prerogativa degli Stati democratici, non è un atto di clemenza. Si poggia su questo basilare […]
Garantire a chiunque il diritto a non essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti è prerogativa degli Stati democratici, non è un atto di clemenza. Si poggia su questo basilare […]
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 26 ottobre 2018
Garantire a chiunque il diritto a non essere sottoposto a trattamenti inumani e degradanti è prerogativa degli Stati democratici, non è un atto di clemenza. Si poggia su questo basilare concetto – che sfugge totalmente al governo gialloverde – la sentenza con la quale la Corte europea dei diritti umani ha condannato ieri l’Italia per aver lasciato morire, nel luglio 2016, Bernardo Provenzano, il capo indiscusso di Cosa nostra anche se era ridotto ormai da tempo quasi ad un vegetale, in un regime di carcere duro. La violazione dell’art.3 della Convenzione europea non sta nella detenzione in sé che, afferma...