Alias Domenica
Strindberg, scene paranoiche da un matrimonio
Scritto in francese, «L’arringa di un pazzo», da Adelphi L’atroce storia dell’unione tra il drammaturgo svedese e la baronessa von Essen, da leggersi come «caso clinico»
Edward Munch, «August Strindberg», 1896, litografia, Oslo, Munch Museet
Scritto in francese, «L’arringa di un pazzo», da Adelphi L’atroce storia dell’unione tra il drammaturgo svedese e la baronessa von Essen, da leggersi come «caso clinico»
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 4 dicembre 2016
Chiunque dovesse leggere L’arringa di un pazzo (Adelphi «Biblioteca», traduzione di Francesco Bergamasco, pp. 284, euro 19,00) servendosi di una griglia interpretativa semplicemente ideologica, e magari aggiungendovi una spruzzatina di correttezza politica, di certo se ne sentirebbe imbarazzato e respinto. August Strindberg lo scrisse direttamente in francese tra il 1886 e il 1887 con quel medesimo furore, insieme accusatorio e difensivo, che contraddistingue tutto il suo ciclo narrativo di carattere autobiografico, da Il figlio di una serva a Inferno, da Lui e lei a Solo e ai Diari occulti, questi ultimi due pubblicati postumi – un lungo lavoro di scavo...