Se posso dire la mia: negli anni ho letto molti testi del genere (in questi giorni, La sfida delle disuguaglianze di Trigilia) e sinceramente non gradisco questa attualizzazione forzata del marxismo. Cercare di spiegare il mondo contemporaneo con testi/idee di uno o più secoli fa sinceramente non mi fa impazzire, anzi mi fa un po’ rabbrividire.
Certo, Marx - come umanista quanto economista - ha ben spiegato alcuni dei fondamenti della societá e del capitalismo economico, che tutt’oggi rappresentano la solida base dell’economia predatoria di pochi a scapito di molti. Ma non è lo stesso scenario dell’800: nel mentre siamo diventati miliardi di individui che fanno parte (volenti o nolenti) di un sistema economico globale basato sullo sfruttamento di risorse e individui.
In questi giorni parliamo del “capitalismo immateriale” di Airbnb e degli oltre 700 milioni chiesti per le tasse non pagate: secondo voi possiamo limitarci a dire “ah ma Marx l’aveva già previsto”? Marx ha individuato il vulnus dell’economia moderna, che tuttavia si evolve con una velocità (e crudeltà) impressionante.
Lo stesso vale per tutti i nomi del secolo breve (come il dimenticato Gramsci) che avevano capito l’andazzo dei loro tempi, e vennero bollati come sovversivi. Oggi penso che il pericolo sia proprio quello di non avere altri riferimenti se non quelli del secolo scorso. Ma dovremmo sapere che a leggere i giorni nostri con gli occhi (ed i pensieri) di ieri non si fa molta strada.