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Successione, convergenze curiose tra Einaudi e Keynes

Successione, convergenze curiose tra Einaudi e Keynes

Economia I due grandi economisti proponevano questa imposta, anche se per motivi antitetici. Mario Draghi invece soffoca la discussione appellandosi al «senso comune»

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 25 maggio 2021
Potrebbe essere utile al capitale umano del Paese, o quanto meno a quello della sua classe dirigente, se il presidente del Consiglio nell’analizzare le proposte di politica economica portate all’attenzione del dibattito pubblico, ricordasse i ragionamenti dei grandi economisti. Circa l’introduzione di un’imposta di successione esiste, ad esempio, una curiosa convergenza di idee fra due economisti generalmente critici l’uno verso l’altro: Luigi Einaudi e John Maynard Keynes. EINAUDI RITIENE legittima e opportuna l’imposta di successione laddove «il provento di essa non sia consumato, ma prenda la forma di capitali pubblici», sia cioè investito dallo Stato. E sottolinea anche che l’equità...

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