Lavoro
Sudore, lacrime e sfruttamento
Paola, la bracciante «Io e tanti migranti siamo schiavi anche in pandemia. Il contratto è una concessione e moriamo giovani»
Una bracciante ripresa di lato
Paola, la bracciante «Io e tanti migranti siamo schiavi anche in pandemia. Il contratto è una concessione e moriamo giovani»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 29 aprile 2020
I braccianti, soprattutto migranti, durante questa pandemia hanno conosciuto il volto più ipocrita dello Stato. Sono stati considerati fondamentali in quanto utili alla produzione agricola del Paese, mentre continuavano ad essere ogni giorno reclutati da caporali e padroni nelle piazze di molte città italiane e sfruttati in molte aziende agricole. La pandemia ha cambiato spesso in peggio la loro condizione. Obbligati a lavorare senza mascherine e guanti, alcuni hanno usato per proteggersi sciarpe pesanti avvolte sul viso mentre eseguivano gli ordini del capo di turno. Hanno visto spesso aumentare le ore di lavoro quotidiano mentre continuavano a vivere in ghetti,...