Visioni
Sul pentagramma scivola placida l’improvvisazione
Note sparse Suoni minimali, brani originali e omaggi nel convincente esordio del trio Japanese Gardens
La copertina del disco Roji dei Japanese Gardens
Note sparse Suoni minimali, brani originali e omaggi nel convincente esordio del trio Japanese Gardens
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 29 aprile 2020
Fuori dal mondo – scelta quanto mai azzeccata in questi tribolatissimi momenti – alla ricerca di suoni minimali, arrangiamenti ricercati e melodie suggestive. In questa direzione si muove il mood musicale del trio Japanese Gardens, al debutto discografico con l’album Roji (lo trovate su Spotify, iTunes, Amazon Music e altri store digitali). Federico Carnevali alla chitarra, Giovanni Miatto al basso acustico e Carmine Casciello alla batteria, sono entrati in studio poco meno di un anno fa con in testa l’idea di fissare sul pentagramma composizioni che non necessariamente seguissero generi prestabiliti o canoni estetici. No, l’idea era improvvisare su canzoni...