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Sul premierato mai nell’«arco costituzionale» della destra
Riforme Se diciamo no alla proposta dell’elezione diretta del premier assistita da un maggioritario scritto in Costituzione, introdurvi piccoli correttivi sarebbe la peggiore sconfitta
Giorgia Meloni ad Atreju – Ansa
Riforme Se diciamo no alla proposta dell’elezione diretta del premier assistita da un maggioritario scritto in Costituzione, introdurvi piccoli correttivi sarebbe la peggiore sconfitta
Pubblicato 11 mesi faEdizione del 20 dicembre 2023
Nel premierato della destra il punto fermo è l’elezione diretta del presidente del consiglio. Che trascina con sé come corollario intangibile l’assist maggioritario all’elezione, senza il quale non sono garantiti gli obiettivi conclamati di stabilità e governabilità. Un doppio punto fermo, dunque, che rovescia l’impianto costituzionale uscendo dalla forma parlamentare di governo. Tutto il resto può cambiare, ma la sostanza rimane. Sulla riforma non si deve inseguire la destra, e bisogna invece prepararsi da subito a una battaglia referendaria. Non si può e non si deve entrare in un nuovo «arco costituzionale» egemonizzato da Giorgia Meloni. DA ATREJU LA PRESIDENTE...