Visioni

Sul tetto del mondo

Sul tetto del mondo

Venezia 72 l filmmaker islandese immortala la montagna in 3D ma non basta a rendere la tensione di una sfida dell’uomo alla natura e il paradosso della wilderness resa mercato. Non si può arrivare in cima pagando un prezzo in denaro

Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 3 settembre 2015
Cosa ti spinge a salire sull’Everest? Lo chiede guardandoli diritti negli occhi a ognuno dei suoi la protettiva guida Rob Hall, strani tipi, tutti uomini, una sola donna giapponese piccolina e coraggiosa. Già perché lo fanno pagando cifre astronomiche, massacrandosi di fatica, mettendo a rischio la salute del corpo; si può perdere qualche dito delle mani o dei piedi, a avvicinarsi al «tetto del mondo», 8848 metri, l’aria è così rarefatta che il corpo comincia a morire. I motivi sono i più strani, una promessa ai bimbi della scuola del più timido di loro, working class che si barcamena con...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi