Cultura
Sulle Dolomiti, Leopardi e Gramsci a confronto intorno alla rivoluzione
Dissonanze e incroci «Dialoghi d’altura» di Piero Bevilacqua, pubblicato da Castelvecchi. Un dialogo immaginario tra il poeta filosofo dell’Ottocento e l’uomo politico novecentesco, morti a un secolo di distanza l’uno dall’altro, ma entrambi perseguitati e rimasti vittime della cieca repressione di regimi reazionari
Elio Germano interpreta Giacomo Leopardi in "Il giovane favoloso", diretto nel 2014 da Mario Martone
Dissonanze e incroci «Dialoghi d’altura» di Piero Bevilacqua, pubblicato da Castelvecchi. Un dialogo immaginario tra il poeta filosofo dell’Ottocento e l’uomo politico novecentesco, morti a un secolo di distanza l’uno dall’altro, ma entrambi perseguitati e rimasti vittime della cieca repressione di regimi reazionari
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 19 novembre 2022
Leopardi e Gramsci, un dialogo impossibile quello tra il poeta filosofo dell’Ottocento e l’uomo politico novecentesco, morti a un secolo di distanza l’uno dall’altro. Impossibile nella realtà, non nella finzione letteraria come mostra l’ultima suggestiva opera di Piero Bevilacqua (Dialoghi d’altura. Leopardi e Gramsci in una baita di montagna, Castelvecchi, pp. 76, euro 11) dove i due, fra i massimi pensatori italiani di tutti i tempi, si confrontano all’interno di una baita nella spettacolare cornice delle Dolomiti. Cosa li accumuna? Perché metterli insieme? Entrambi hanno vissuto l’acuta sofferenza della malattia e conosciuto la tubercolosi. Sono morti prematuramente, Leopardi poco prima...