Internazionale

Sulle ostili acque di colonia del lago Kivu

Il campo profughi di Mugunga, a ovest di Goma, dopo il bombardamento dello scorso 3 maggio, attribuito all’M23 foto ApIl campo profughi di Mugunga, a ovest di Goma, dopo il bombardamento dello scorso 3 maggio, attribuito all’M23 – foto Ap

Africa Gisenyi e Goma, sorelle da fiaba dei fratelli Grimm, divise dal confine tracciato dagli europei tra Ruanda e Congo, dai fantasmi del genocidio, il coltan e un conflitto non dichiarato

Pubblicato 6 mesi faEdizione del 10 giugno 2024
Guido MarianiGISENYI (RUANDA)
Quando le nuvole coprono il sole e annunciano pioggia, il lago Kivu assume un colore opalescente e sembra avvolto da una calma quasi irreale. La tranquillità è solo apparente. Il lago, di origine vulcanica, racchiude nel suo ventre enormi quantità di anidride carbonica che potrebbero improvvisamente causare un’eruzione capace di liberare gas tossici e innescare uno tsunami. Le acque sono ostili alla fauna e solo poche specie di pesci ostinati sopravvivono. Ma la minaccia più che dalla natura in questo angolo d’Africa viene dall’uomo. Il lago Kivu è il confine naturale che separa la Repubblica Democratica del Congo dal Ruanda,...

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