Cultura
«Sull’estetica» di Edgar Morin, distinguersi nell’inseparabile
Scaffale La questione posta dal filosofo potrebbe essere descritta come la non corrispondenza di un atto, una qualità con un significato o un segno. Tutto ciò che distingue questi non solo attesta la loro inseparabilità ontologica ma anche, all’interno di quest’ultima, la loro dimensione estetica
Edgar Morin
Scaffale La questione posta dal filosofo potrebbe essere descritta come la non corrispondenza di un atto, una qualità con un significato o un segno. Tutto ciò che distingue questi non solo attesta la loro inseparabilità ontologica ma anche, all’interno di quest’ultima, la loro dimensione estetica
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 6 giugno 2019
L’estetica è ciò che eccede la funzione. Non riguarda soltanto gli oggetti d’arte e ne è soggetto ogni essere sensiente piante incluse. È sentire e esprimere. È inseparabilmente sentimento, come più tradizionalmente si è detto, e emozione, come invece più di recente si afferma. Dal punto di vista ontologico, l’estetica mostra come l’atto e la potenza non sono separabili proprio nella misura in cui essi non corrispondono. SENTIRE E EMOZIONARSI è distinguere e distinguersi nell’inseparabile. Sono tali agire e essere agiti che costituiscono il fondamento dell’estetica, ma non i singoli atti e le specifiche forme che essi costituiscono. Non esistono...