Internazionale
Sull’Iraq ritorna lo spettro di Camp Bucca
Stato islamico e foreign fighters Migliaia di miliziani iracheni e stranieri nelle prigioni di Stato e dei servizi segreti. Che ora rischiano di diventare i nuovi centri della radicalizzazione. 20mila i foreign fighters, 8mila già condannati a morte o all’ergastolo.L’allarme delle ong: processi farsa e torture
Djamila Boutoutaou, francese condannata a vita, durante il processo a Baghdad – Afp
Stato islamico e foreign fighters Migliaia di miliziani iracheni e stranieri nelle prigioni di Stato e dei servizi segreti. Che ora rischiano di diventare i nuovi centri della radicalizzazione. 20mila i foreign fighters, 8mila già condannati a morte o all’ergastolo.L’allarme delle ong: processi farsa e torture
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 22 maggio 2019
Sono trascorsi cinque anni da quando lo Stato islamico prese Mosul, in Iraq, e Abu Bakr al Baghdadi annunciò la nascita del “califfato”. Cinque anni in cui milioni di iracheni sono finiti a vivere sotto il controllo amministrativo e militare di Daesh, intere città sono state rase al suolo e le istituzioni irachene hanno mostrato una volta di più di non essere in grado di garantire sicurezza e stabilità a un paese già collassato. Nel dicembre 2017 l’allora premier iracheno Al-Abadi annunciava con malcelata soddisfazione la sconfitta dello Stato islamico, ma da allora con cadenza regolare cellule di Daesh fanno...