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Sullo scacchiere del Continente la pandemia non cambia gli attori

Sullo scacchiere del Continente la pandemia non cambia gli attori

Fortezza Europa Gli illiberali dell’Est, gli avari del Nord, gli indebitati del Sud e gli egemoni che alla fine convergono sul piano del soccorso caritatevole senza cambiare il sistema

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 23 maggio 2020
La catastrofe epidemica che si è abbattuta sull’Europa (insieme al resto del mondo) e le sue prevedibili conseguenze non hanno minimamente modificato la geografia politica del Vecchio continente. Semmai hanno ulteriormente irrigidito le già sclerotizzate divisioni che lo attraversano da tempo. Secondo uno scenario stantio che potremmo grossolanamente descrivere come segue. A Est domina il cosidetto gruppo di Visegrad, guidato dall’Ungheria e dalla Polonia che, in una combinazione tra ricerca della competitività sul mercato europeo , una buona dose di demagogia nazionalista e il costante incremento di controllo sociale viaggia di emergenza in emergenza (prima quella migratoria, ora quella sanitaria)...

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