Europa

Syriza e Tsipras non c’entrano niente con il Pd e Renzi

Differenze Circolano parallelismi abusivi: in Italia è risaputo che il «lungo trentennio conservatore» porta il segno del berlusconismo, incubato negli anni del craxismo in cui, sotto il manto della «modernizzazione», sono state messe in discussione non solo le conquiste sociali, ma anche gli assetti costituzionali.

Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 30 gennaio 2015
Tornare dalla Grecia e assistere all’approvazione dell’Italicum in Senato mette tristezza, ma consente di fare chiarezza sulle radicali differenze fra Tsipras e Renzi, fra Syriza e il Pd. Contro abusivi parallelismi, per fare chiarezza occorre alzare lo sguardo, e abbracciare tutta la lunga fase della rivoluzione conservatrice e neo-liberista cominciata con le vittorie di Thatcher e Reagan: un’egemonia che ha significato la riduzione dello stato sociale e l’affermarsi di forme di governance post-democratica. L’Unione europea, intesa come istituzione e come insieme di Paesi, non ha fatto eccezione, anzi: le tecniche di governo post-democratiche – si pensi al circuito Commissione-governi nazionali...

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