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Tagliare «le poltrone» non cambia un parlamento di nominati

Riforme I parlamentari devono rispondere al capo partito che li fa eleggere anziché agli elettori. E l’istituzione è umiliata, ridotta al ruolo di passacarte del governo di turno

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 11 gennaio 2020
Il parlamento oggi non gode di grande considerazione per diverse ragioni e troppi trovano comodo scaricare la crisi più profonda tra cittadini e istituzioni sui senatori e sui deputati, sostenendo come un passo importante ridurli di numero (-37%). Ha ragione Gaetano Azzariti, la situazione è peggiorata nel tempo fino a “costringere” ad approvare le leggi di bilancio non solo senza un esame degno di questo nome ma senza avere il tempo di leggere i testi. Sembra una logica conseguenza: se non servono tagliamone il numero così risparmiamo. Il problema è che dopo l’eventuale taglio il parlamento non sarà migliorato di...

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