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Tahmina Rafaella, donne sul filo della speranza
Intervista Tahmina Rafaella, regista d’esordio con «Banu», dramma al femminile visto a Venezia
Intervista Tahmina Rafaella, regista d’esordio con «Banu», dramma al femminile visto a Venezia
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 1 ottobre 2022
Rita Di SantoVENEZIA
28 anni, vive a Los Angeles, Tahmina Rafaella, nata e cresciuta a Baku, la capitale dell’Azerbaijan, con Banu, il suo debutto alla regia, presentato nella sezione Biennale College, ambientato durante il secondo conflitto Nagorno-Karabakh, narra la lotta di una madre per l’affido del figlio. «Ho sempre amato il cinema». Mi racconta con tono gentile e sereno Rafaella. «C’era un solo cinema a Baku, ogni due settimane cambiavano la programmazione. Avevamo tanti film di Hollywood. Mia mamma era un’educatrice, durante il conflitto depositava fiori sui carrarmati e portava cibi agli attivisti. Mia nonna Zaira Allahverdiyeva era una poetessa e cantautrice famosa...