Takeuchi: l’esotico dell’Europa, un sogno Meiji
Takeuchi Seiho, "Melone invernale", 1928, pigmento su seta (rotolo appeso), Yugawara Art Museum
Alias Domenica

Takeuchi: l’esotico dell’Europa, un sogno Meiji

Al Kyoto Museum of Art, "Takeuchi Seiho: A Destructive and Creative Force" La fascinazione occidentale nel viaggio del 1900 gli consentì di rinnovare in direzione realistica, aderendo alla brama di modernità dell’era Meiji. Degli animali non la mera forma esterna, ma la sintesi viva, parlante dei caratteri distintivi
Pubblicato 10 mesi faEdizione del 14 gennaio 2024
Era il 1903, trentaseiesimo anno dell’Era Meiji, quando Okakura Kakuzo, intellettuale e critico dell’arte giapponese, individuava nel suo libro The Ideals of the East le due energie, opposte ma complementari, che di quel movimento di risveglio della coscienza nazionale giapponese si erano fatte innesco: da un lato la tendenza a un recupero dei valori tradizionali nipponici e dall’altro il senso di pericolo di fronte a un’apparentemente inarrestabile influenza esercitata dalle potenze europee. A quello stesso anno risalgono alcuni curiosi byobu, i tradizionali paraventi giapponesi, dipinti da Takeuchi Seiho con motivi paesaggistici di campagna e rovine romane, un soggetto quantomeno bizzarro...

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