Internazionale
Talebani e golpisti non parlano, l’Onu evita l’imbarazzo
A New York Con qualche mediazione e la scusa dei mancati accrediti sul palco dell’Assemblea non salgono i nuovi governi di Kabul e Yangon
A New York Con qualche mediazione e la scusa dei mancati accrediti sul palco dell’Assemblea non salgono i nuovi governi di Kabul e Yangon
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 28 settembre 2021
A leggere ieri mattina il programma della giornata conclusiva dell’Assemblea generale dell’Onu a New York, si poteva ben dire che Ashraf Ghani l’avesse spuntata e i Talebani no. Ma nel primo pomeriggio di ieri le cose si sono ribaltate. E il nome «Afghanistan», nella lista degli aventi diritto a parlare, è sparito. UN ALTRO STATO invece era assente dall’inizio perché il governo ombra birmano ha scelto il «basso profilo» rinunciando a chiedere di far parlare il suo emissario all’Onu. Sono i colpi di scena dell’«intrigo» del Palazzo di Vetro. Proviamo a ricostruirlo. In calendario il penultimo discorso, prima di Timor...