Alias Domenica
Tanizaki Jun’ichiro affronta la natura felina
Scrittori giapponesi Trasfigurata dalla maestrìa dello stile, la storia di una donna che, dopo avere sopportato le angherie del marito e della suocera, viene tradita e combatte per tenersi almeno la gatta
Léonard Tsugouharu Foujita, «Autoritratto alla tavola», 1932
Scrittori giapponesi Trasfigurata dalla maestrìa dello stile, la storia di una donna che, dopo avere sopportato le angherie del marito e della suocera, viene tradita e combatte per tenersi almeno la gatta
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 12 aprile 2020
Specialmente con l’avvento della modernità, a partire dall’opera di esordio di Natsume Soseki Io sono un gatto, la letteratura giapponese sembrerebbe riservare ai felini un posto speciale. Proprio con il gatto di Soseki, che rivendica prepotentemente la propria individualità felina usando il pronome wagahai, cioè «io», il cui suono già allora era antiquato e pomposo, costringendo il lettore a guardare il consorzio umano dal suo impietoso punto di vista, si inaugura una lunga serie di ritratti gatteschi. Uno dei più brillanti allievi di Soseki, Uchida Hyakken, diede fama letteraria all’amatissimo gatto domestico con uno scritto elegiaco in cui racconta i...