Internazionale

«Tante scuse» per il genocidio in Canada

«Tante scuse» per il genocidio in Canada

Leggi razziste Su uno striscione rosso di 50 metri, resi noti finalmente i primi 2800 nomi di bambini indigeni deceduti in «circostanze oscure» nelle Scuole Residenziali Cattoliche del Canada nate grazie alle leggi razziste dello Stato

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 8 ottobre 2019
Del Canada si ha generalmente un’idea di paese molto progredito, rispettoso dei diritti civili e umani, a patto però che non si tratti dei diritti della popolazione aborigena. In tal senso, nel 2010, furono pubblicati su il manifesto due ampi reportage intitolati «Genocidio canadese» e «la chiesetta in Canadà», dove si raccontavano le leggi razziali e le politiche di assimilazione forzata imposte al 30% dei bambini indigeni canadesi, soprattutto Métis e Inuit, strappati alle loro famiglie e internati in un sistema di scuole religiose, conosciute come Residential School. IN QUESTE SCUOLE, istituite a partire dal 1883 e rimaste attive fino...

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