Tanti spostamenti, pochi investimenti
Sport Chiude dopo due estenuanti mesi il calcio mercato. I botti ci sono stati, ma l'estate è stata dominata dai petrodollari sauditi e in seconda battuta dall’appeal dei club di Premier League. E così la serie A risulta piuttosto indebolita rispetto alla passata stagione.
Sport Chiude dopo due estenuanti mesi il calcio mercato. I botti ci sono stati, ma l'estate è stata dominata dai petrodollari sauditi e in seconda battuta dall’appeal dei club di Premier League. E così la serie A risulta piuttosto indebolita rispetto alla passata stagione.
I botti ci sono stati, soprattutto negli ultimi giorni di trattative. Il mercato estivo dominato dai petrodollari sauditi e in seconda battuta dall’appeal dei club di Premier League chiude i battenti, tracciando la sceneggiatura di una Serie A piuttosto indebolita rispetto alla passata stagione. I soldi investiti sono stati pochi, c’erano riserve solo per Napoli e Lazio, per gli altri top club il bilancio era in rosso e si è proceduto all’autofinanziamento, pensando prima a sgravare il peso economico, poi alla composizione della rosa. Così il divario con il torneo inglese cresce, mentre ci si affida (non il massimo, obiettivamente) alla Fifa per mettere un freno alle spese saudite, decisamente fuori mercato. Il colpo senza dubbio è l’arrivo alla Roma di Romelu Lukaku, al termine di uno psicodramma che ha idealmente collocato il belga ex Inter prima ai nerazzurri, poi alla Juventus, che a sua volta avrebbe dovuto cedere il serbo Vlahovic in Premier, operazione che non si è verificata. Lukaku così ritrova Mou (con cui ha fatto a sportellate ai tempi del Manchester United) nel terzo e ultimo atto del portoghese alla Roma. In precedenza l’attaccante è riuscito in poche settimane ad inimicarsi la tifoseria interista e juventina (e prima ancora quella del Chelsea). Impresa non da poco, anche se i tifosi della Roma l’hanno accolto a Ciampino in cinquemila.
L’ECCEZIONE alla regola della fuga verso l’Arabia Saudita è stata rappresentata dalla mancata cessione di Victor Osimhen, punta del Napoli, il calciatore che sposta gli equilibri più di tutti in A. Non è partito per oltre 100 milioni di euro, il Napoli ha saputo resistere alla tentazione di fare jackpot con il nigeriano e si dovrebbe formalizzare il rinnovo contrattuale a oltre 12 milioni di euro annui, uno stipendio altissimo per tutti nel torneo italiano. Anche per questo motivo (anche se pesa la dolorosa cessione del coreano Kim, passato al Bayern Monaco) i campani restano i favoriti al titolo, assieme alle milanesi, nonostante l’addio di Spalletti, strategia dello scudetto e del direttore sportivo Giuntoli. Il Milan nel primo mercato senza Paolo Maldini ha rinnovato il contratto a Leao (altra trattativa fiume), venduto al meglio Tonali e investito su una serie di prospetti di gamba e tecnica (Pulisic, Musah, Reijnders, Chukwueze) che sembrano assai adatti al calcio europeo, più che a quello italiano. L’eccezione alla regola della fuga verso l’Arabia Saudita è stata rappresentata dalla mancata cessione di Victor Osimhen, punta del Napoli, il calciatore che sposta gli equilibri più di tutti in A.
All’ultimo è arrivato anche Luka Jovic, attaccante che arriva dalla Fiorentina in prestito gratuito: il Milan gli pagherà semplicemente l’ingaggio All’Inter invece c’è stata una restaurazione, in nome dei conti e di un organico più giovane: gli ultimi arrivi sono Pavard (dal Bayern Monaco) e Klassen, innesti europei in un contesto che ha perduto Onana, Skriniar, Brozovic, Dzeko e Lukaku. Sono entrati Frattesi, Thuram (attaccante, figlio di Lilian, ex colonna del Parma), un paio di esterni di qualità (Cuadrado e Carlos Augusto).
LA ROSA INTERISTA pare al momento un filo meno competitiva dello scorso campionato, ma Inzaghi in ogni caso dispone di due calciatori forti per ruolo. Non è poco ed è una dimensione che non ha potuto permettersi la Juventus: tempo di conti in tasca, taglio corposo del monte stipendi, svariate cessioni (tra cui l’addio a Bonucci) e valorizzazione dei giovani, è il nuovo corso di Cristiano Giuntoli nella stagione senza coppe europee decisa dall’Uefa per la violazione dei Fair Play Finanziario, conseguenza del doppio processo per plusvalenze gonfiate a carico del club torinese. La stretta sui conti è stata necessaria: Exor non procederà a nuovi aumenti di capitale fino al 2025.
NELLE POSIZIONI di rincalzo alle big del campionato si è mosso tanto. L’Atalanta per esempio, tra Scamacca e De Kateleare e la cessione di Hojlund (al Manchester United) ha rivisto in toto l’attacco e un altro colpo di mercato potrebbe essere Duvan Zapata al Torino: la punta ex Atalanta, se libero da infortuni, è un valore aggiunto tra le società alle spalle delle prime sette in classifica. E ci sono stati i botti anche all’ambiziosa Fiorentina di Commisso, che ha investito parecchie risorse sul mercato: Amrabat, a un passo dal Barcellona a gennaio, ora va al Manchester United per circa 35 milioni di euro (formula del prestito oneroso con obbligo di riscatto), mentre in viola arriva l’ex Sassuolo Maxime Lopez, espulso contro il Napoli nel turno precedente di campionato.
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