Lavoro

Taranto senza pace, ora il gas

Taranto senza pace, ora il gas

Inquinamento Polveri e agenti dell’Ilva, la macchia in mare, ieri il solfuro. Eni sotto accusa. dore asfissiante in città: la causa probabile il blocco della raffineria dopo un nubifragio. La procura indaga, ma l’azienda nega ogni responsabilità

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 11 luglio 2013
Da tre giorni Taranto è assediata da una puzza di gas che rende l’aria irrespirabile. Ma questa volta l’Ilva non c’entra. Perché quell’odore inconfondibile appartiene, da sempre, alla raffineria Eni distante dal siderurgico pochi chilometri. L’allarme scatta lunedì pomeriggio, quando un violento nubifragio abbattutosi sulla città manda in blackout energetico la raffineria: immediata scatta la procedura di sicurezza, con il gas presente nelle condutture che viene convogliato e bruciato nelle torce, onde evitare esplosioni che causerebbero un disastro di immani e incalcolabili proporzioni. Il fenomeno provoca colonne di fumo nerissime ben visibili anche a diversi chilometri di distanza. La raffineria,...

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