Visioni

«Taxi monamour», commedia di malinconica psichedelia

«Taxi monamour», commedia di malinconica psichedeliaUna scena da «Taxi monamour» di Ciro De Caro

Cinema Nelle sale il film di Ciro De Caro, premio del pubblico alle Giornate degli autori

Pubblicato 2 mesi faEdizione del 11 settembre 2024
Un cinema nervoso, vibrante – tutto un brulicame d’aria, di luce formicolante – quello di Ciro De Caro, tra i registi italiani più coerenti e riconoscibili della sua generazione, sempre in bilico – ma il valico, il limine, è la giusta dimensione di una pratica, il cinema, che è per sua natura «verifica incerta», inafferrabile, teso tra spettro e corpo, morte e resurrezione delle immagini – tra dramma e commedia, l’intrusa inquietudine dei soggetti e l’astrusa esteriorità di sagome che mentre stanno al mondo, non possono che mostrare la propria goffaggine, la propria inadeguatezza, l’insicurezza esistenziale: la propria endemica comicità...

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