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Tecno-utopia e fine della politica, il sogno infranto del M5S
Il ‘partito digitale’ Succede, in grande, a questa formazione nata sull’anti-ideologismo e l’anti-partitismo, quello che successe alla sinistra radicale con il 2° governo Prodi: delude e disillude
La festa per i 10 anni del Movimento a Napoli
Il ‘partito digitale’ Succede, in grande, a questa formazione nata sull’anti-ideologismo e l’anti-partitismo, quello che successe alla sinistra radicale con il 2° governo Prodi: delude e disillude
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 24 gennaio 2020
Il Movimento 5 Stelle è sempre stato un esperimento, un’invenzione politica: il primo ‘partito digitale’. Le dimissioni di Di Maio segnano un prima e un dopo irreversibile nella sua storia. A essere irreversibile non è tanto la sua crisi (nella politica contemporanea di irreversibile c’è poco), ma la sua distanza dalle proprie origini. La crisi ha quindi un carattere rivelatore, sulla natura di questo partito ma più in generale sull’idea che ha rappresentato e propagandato. In primo luogo, a rivelarsi è la natura della leadership del Movimento, che è sempre stata solo una: quella di Gianroberto Casaleggio. Era lui l’inventore...