Tecnologia e tradizione per un ordito di genere
60. Biennale di Venezia Parla l’artista di origine uzbeka Aziza Kadyri che opera tra Londra e Tashkent. «Don’t Miss the Cue», fino al 24 novembre presso le Tese Cinquecentesche dell’Arsenale di Venezia. «Ho giocato sulla dualità del termine "cue" che è il segnale per dare inizio a qualcosa, ma indica anche un codice sociale relativo alle norme di comportamento per le giovani donne». «Sono incredibilmente appassionata di ricami e tessuti, essendomi formata come costumista. E la mia famiglia, da generazioni, lavora nell’industria del cotone e della moda»
60. Biennale di Venezia Parla l’artista di origine uzbeka Aziza Kadyri che opera tra Londra e Tashkent. «Don’t Miss the Cue», fino al 24 novembre presso le Tese Cinquecentesche dell’Arsenale di Venezia. «Ho giocato sulla dualità del termine "cue" che è il segnale per dare inizio a qualcosa, ma indica anche un codice sociale relativo alle norme di comportamento per le giovani donne». «Sono incredibilmente appassionata di ricami e tessuti, essendomi formata come costumista. E la mia famiglia, da generazioni, lavora nell’industria del cotone e della moda»