Europa

Terni e Ilva, c’era una volta l’acciaio italiano

Industria Dai tedeschi in Umbria agli algerini di Piombino, fabbriche svendute. E a Taranto si affaccia la Arcelor Mittal

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 3 aprile 2015
Dopo la crisi l’industria italiana ha perso circa il 25% del suo livello di produzione, mentre gli ultimi dati mostrano che anche il 2015 parte male. Il settore siderurgico appare come uno di quelli che ha più contribuito al risultato; tutti i centri produttivi presentano dei problemi rilevanti, dall’Ilva, alle Acciaierie di Piombino, a quelle di Terni, agli impianti bresciani. Il rischio ora è che quanto resta dell’eredità di un passato glorioso vada quasi tutto a finire nelle mani di azionisti esteri. Il settore è soggetto da tempo a grandi trasformazioni: la produzione a livello mondiale ha continuato a crescere...

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