Lavoro
Terni, la lotta dei ragazzi d’acciaio che non si vogliono arrendere
Dopo l'accordo Nel siderurgico umbro si è aperto il braccio di ferro sui turni per rilanciare la produzione e cercare di restare sul mercato. Ma la sfida più urgente è salvare le tute blu dell’indotto, minacciate dai licenziamenti. E c’è chi si inventa un nuovo lavoro con la buonuscita
Operai e operaie in assemblea dentro l'acciaieria Ast di Terni – Attilio Cristini
Dopo l'accordo Nel siderurgico umbro si è aperto il braccio di ferro sui turni per rilanciare la produzione e cercare di restare sul mercato. Ma la sfida più urgente è salvare le tute blu dell’indotto, minacciate dai licenziamenti. E c’è chi si inventa un nuovo lavoro con la buonuscita
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 8 febbraio 2015
Massimo FranchiTERNI
Fieri, consapevoli, guardinghi. Due mesi dopo l’accordo che ha salvato la loro acciaieria, i 2350 operai dell’Ast di Terni stanno ancora combattendo. Intendiamoci, niente a che vedere con le manganellate prese a Roma dalla polizia, i 34 giorni di sciopero a oltranza (44 in tutto), il blocco dell’Autostrada del Sole, l’occupazione delle portinerie. È una battaglia più sottile ma altrettanto importante: quella per l’applicazione precisa del testo dell’accordo. Perché tutti sono consci che la vittoria sta nell’aver «dato un futuro all’acciaieria e per farlo serve che si torni al regime di produzione al più presto, che gli investimenti promessi siano...