Internazionale
«Terra contaminata, scuole chiuse: a Brumadinho regna il caos»
Brasile A due mesi dal tragico crollo della diga di scarti minerari (212 morti, 93 dispersi) la società Vale verso l'impunità. Parlano Moisés Borges e Letícia Oliveira, attivisti del il movimento brasiliano che lotta per i diritti delle comunità colpite dai progetti idroelettrici
Protesta dei familiari delle vittime di Brumadinho contro la società Vale – Afp
Brasile A due mesi dal tragico crollo della diga di scarti minerari (212 morti, 93 dispersi) la società Vale verso l'impunità. Parlano Moisés Borges e Letícia Oliveira, attivisti del il movimento brasiliano che lotta per i diritti delle comunità colpite dai progetti idroelettrici
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 27 marzo 2019
Al loro arrivo in Italia, Moisés Borges e Letícia Oliveira, entrambi del Mab, il movimento brasiliano che lotta per i diritti delle comunità colpite dai progetti idroelettrici, sono stati raggiunti da due tragiche notizie: il 22 marzo la coordinatrice regionale del movimento Dilma Ferreira Silva è stata assassinata a Tucuruí, in Parà, e lo stesso giorno il fiume di fango tossico proveniente dal cedimento, il 25 gennaio scorso, della diga di scarti minerari della compagnia brasiliana Vale a Brumadinho, in Minas Gerais, ha raggiunto il fiume São Francisco, unica fonte d’acqua per 14 milioni di brasiliani. IN VISITA IN EUROPA...