Italia
Test rapidi e tamponi, fa scuola il “modello Lazio”. Ma il caos è persistente
La regione fa da apripista nel potenziamento della rete diagnostica. Il Commissario Arcuri aveva preannunciato l’arrivo di 5 milioni di test rapidi da distribuire sul territorio nazionale. Ma al momento non si conosce nemmeno il nome di chi li produrrà
– Aleandro Biagianti
La regione fa da apripista nel potenziamento della rete diagnostica. Il Commissario Arcuri aveva preannunciato l’arrivo di 5 milioni di test rapidi da distribuire sul territorio nazionale. Ma al momento non si conosce nemmeno il nome di chi li produrrà
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 16 ottobre 2020
Dopo il “modello Veneto” sui tamponi, ora è il Lazio a fare da apripista nel potenziamento della rete diagnostica. La regione è stata la prima ad adottare i test antigenici rapidi: comportano lo stesso prelievo dei tamponi molecolari ma – puntando a riconoscere le abbondanti proteine virali «Spike» – forniscono il risultato in mezz’ora. Dopo l’ok dell’Istituto Spallanzani e la sperimentazione in porti e aeroporti, è di ieri l’accordo con 135 laboratori privati del Lazio che potranno erogare, al prezzo calmierato di 22 euro, il test antigenico. Alto il rischio di speculazioni: «Già partita la prima diffida ad una struttura...