Visioni

The Cure, disperazione e latenza in salsa pop

The Cure, disperazione e latenza in salsa popRobert Smith – foto Ansa

Note sparse Per il trentennale di «Wish», Robert Smith e soci remixano l’album con l’aggiunta di rarità e tracce live

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 7 dicembre 2022
Dopo l’immersione nel baratro della droga e della violenza interiore con i 3 lavori «dark» degli anni ’80, il minimale Seventeen Seconds (1980), l’amniotico Faith (’81), il crudo e morboso Pornography (’83), il leader, cantante e chitarrista dei Cure, Robert Smith, è rimasto quasi solo nella formazione. In più fa ancora parte della line-up di Siouxsie And The Banshees, che sta completando l’album Hyaena. Le nette avvisaglie di una svolta pop, Smith le aveva date con l’album psichedelico Blue Sunshine a nome The Glove, insieme a Steven Severin, bassista dei Banshees, e con singoli leggeri e disimpegnati a nome Cure,...

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