Alias
Thomas Bayrle, serialità industriale come forma di preghiera
Mostra Bayrle è approdato alla Pinacoteca Agnelli di Torino dove si staglia anche una sua grande scultura permanente, con una potente personale curata da Sarah Cosulich & Saim Demircan, visitabile fino al 2 aprile 2024
homas Bayrle, part. da «Concert», ph. Sebastiano Pellion di Persan
Mostra Bayrle è approdato alla Pinacoteca Agnelli di Torino dove si staglia anche una sua grande scultura permanente, con una potente personale curata da Sarah Cosulich & Saim Demircan, visitabile fino al 2 aprile 2024
Pubblicato 12 mesi faEdizione del 2 dicembre 2023
Arianna Di GenovaTORINO
Cosa hanno in comune il lavoro in fabbrica e la devozione religiosa? All’apparenza sono due mondi sideralmente lontani, eppure condividono la dicotomia fra individuo e collettività chiamando in campo entrambe le «entità». È questo, in fondo, il pensiero sotteso alla produzione artistica di Thomas Bayrle il quale, disseminando le sue «superforme», ha raccontato i processi della serialità (spesso in controluce su meravigliose carte da parati con fitte giungle di particolari ripetute per sconfiggere la vertigine dell’horror vacui) ma anche della creazione del mito, come se nella riproposizione ossessiva (di un’immagine o di un elemento meccanico forgiato in catena di montaggio)...