Thomas Hardy, felicità ritmiche di un poeta in estasi di fronte al peggio
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Thomas Hardy, felicità ritmiche di un poeta in estasi di fronte al peggio

Autori inglesi Dopo lo scandalo sollevato nel 1896 da «Giuda l’oscuro», Thomas Hardy smise di scrivere romanzi e si dedicò solo alla poesia, raccogliendo da noi scarsa eco. Ora Elliot traduce «L’orologio degli anni»
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 12 marzo 2022
Fino agli anni Sessanta del secolo scorso, la critica anglosassone aveva sostanzialmente ignorato la poesia di Thomas Hardy, il che non sorprende visto ciò che ne aveva scritto Eliot nel 1934 in After Strange Gods: A Primer of Modern Heresy: «L’opera del compianto Thomas Hardy fornisce l’interessante esempio di una personalità possente non frenata da alcuna adesione istituzionale o dalla sottomissione ad alcuna credenza oggettiva … Mi sembra che egli abbia scritto più di chiunque altro al fine di ‘esprimere se stesso’; e il se stesso che aveva da esprimere non mi colpisce come oggetto di comunicazione particolarmente sano o...

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