Internazionale
Tigray alla fame, sospesi gli aiuti: troppo rischioso
Etiopia La guerra prosegue, crisi umanitaria senza freni: migliaia di morti per malnutrizione, ma le organizzazioni internazionali non riescono a passare. L’Oms accusa il governo etiope. Una speranza dall’Onu: «C’è uno sforzo per la pace»
La difficile consegna di aiuti umanitari nella città di Agula, in Tigray – Ap/Ben Curtis
Etiopia La guerra prosegue, crisi umanitaria senza freni: migliaia di morti per malnutrizione, ma le organizzazioni internazionali non riescono a passare. L’Oms accusa il governo etiope. Una speranza dall’Onu: «C’è uno sforzo per la pace»
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 29 gennaio 2022
Come il Covid, anche la guerra ha delle conseguenze indirette che sono più pesanti della guerra stessa e in Etiopia si chiamano fame e malattie. L’unica rotta possibile per raggiungere la regione del Tigray, la strada Semera-Abala-Mekelle, è a livelli di insicurezza tali da imporre alle agenzie umanitarie di sospendere gli aiuti. Una situazione, secondo quanto riferito dall’agenzia delle Nazioni unite per gli affari umanitari (Ocha), «tesa e imprevedibile». Continuano a essere segnalati scontri nella zona nord-occidentale del Tigray, ma vi sarebbero combattimenti anche in diverse località dell’Amhara e dell’Afar, in particolare ad Abala e nelle aree circostanti al confine...