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Tim-Open Fiber, le incognite di una strategia digitale
Il caso La scelta della riunificazione della rete, perché non sia una cover sbiadita, ha bisogno di una strategia digitale. L’Italia è parecchio indietro e continua la confusione su chi fa cosa. E i dati segnalano persino una regressione
Il caso La scelta della riunificazione della rete, perché non sia una cover sbiadita, ha bisogno di una strategia digitale. L’Italia è parecchio indietro e continua la confusione su chi fa cosa. E i dati segnalano persino una regressione
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 18 novembre 2018
Evviva. La storia spesso si invera in un piccolo accidente. Con un emendamento al decreto fiscale la maggioranza di governo riapre la strada alla riunificazione della rete di telecomunicazione, stabilendo un matrimonio a tavolino tra le infrastrutture di Tim e di Open Fiber (la società di Enel e di Cassa depositi e prestiti). I contorni sono da capire, a cominciare dal futuro dei circa 22 mila addetti di Tim implicati nella vicenda. Un passaggio sarà la decisione che il consiglio dell’ex Telecom prenderà oggi sulla sostituzione dell’ex amministratore Amos Genish, pare con l’«usato sicuro» Luigi Gubitosi. Comunque, la tempistica e...