Timisoara, la rivoluzione con il buco
Una bandiera con il buco, simbolo dell’insurrezione del 1989, in una vetrina del centro di Timisoara – Christian Elia
Europa

Timisoara, la rivoluzione con il buco

11 marzo 1990-2020 Più turisti e meno memoria. A trent’anni esatti dalla «Proclamazione di Timisoara», nella città romena che è pronta a diventare capitale europea della cultura c’è un grande rimosso: il periodo comunista
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 11 marzo 2020
Una bandiera con un buco in mezzo. Son tante, son logore. È come se il simbolo assurto al ruolo di mito avesse questo volto. Sono le bandiere della Romania, alle quali – nei giorni dell’insurrezione del 1989 – venne strappato il simbolo del partito. Timisoara le conserva. Nella vetrina polverosa della sede dell’associazione dei detenuti politici, nel museo della Rivoluzione. «La rivoluzione rumena del dicembre 1989 è stato l’ultimo grande evento della storia della città e il suo dramma e la sua gioia hanno ancora un’eco importante tra i cittadini di Timisoara. Tuttavia la rivoluzione non è più un tema...

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