Alias
Tony Scott, spirito bebop
Omaggi/Parrini e Bearzatti ricordano il clarinettista di origini siciliane C’è una frase che ripeteva spesso agli artisti con i quali aveva a che fare: «Nel jazz non bisogna essere bravi, bisogna essere eccezionali»
Tony Scott
Omaggi/Parrini e Bearzatti ricordano il clarinettista di origini siciliane C’è una frase che ripeteva spesso agli artisti con i quali aveva a che fare: «Nel jazz non bisogna essere bravi, bisogna essere eccezionali»
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 8 gennaio 2022
Il prossimo 28 marzo saranno quindici anni dalla scomparsa di Tony Scott. Dell’eredità viva del magistero – musicale e umano – del geniale jazzista di origini siciliane (clarinettista, sassofonista, pianista, compositore, arrangiatore, vocalist), che avrebbe compiuto cento anni lo scorso 17 giugno, ci parla qui in una prima intervista il violinista Emanuele Parrini, che per otto anni ha militato nei gruppi di Scott; mentre il sassofonista e clarinettista Francesco Bearzatti ci racconta poi dell’album Portrait of Tony (Parco della Musica), una ricostruzione immaginaria della sua originale vicenda sonora ed esistenziale. Emanuele raccontaci i tratti salienti del tuo periodo di collaborazione...