Cultura
Topologia della memoria
Spazi urbani Carlo Olmo nel suo ultimo saggio «Architettura e storia. Paradigmi della discontinuità», edito da Donzelli, prova a sgomberare il campo dai pregiudizi e a riconsegnare l'arte del costruire alla sua funzione primaria, la «produzione sociale di senso»
Un master plan del WTC di Daniel Libenskind
Spazi urbani Carlo Olmo nel suo ultimo saggio «Architettura e storia. Paradigmi della discontinuità», edito da Donzelli, prova a sgomberare il campo dai pregiudizi e a riconsegnare l'arte del costruire alla sua funzione primaria, la «produzione sociale di senso»
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 18 gennaio 2014
Non da oggi la cultura architettonica occidentale si misura con la sua perdita di legittimità e con la sua modesta capacità di incidere e semmai risolvere i problemi della città. Le ragioni sono molteplici e note: riguardano il mestiere dell’architetto, ma anche come questo si racconta e si spiega la sua attività. Già Ignasi de Solà-Morales ne dette una giusta spiegazione: «Una grandissima parte dell’architettura che si costruisce e una parte non trascurabile di quella che si insegna si basano su cliché che non si discutono più, e su decisione estetiche ed etiche che vengono assunte senza revisioni critiche di...