Visioni
Torino Film Festival 41, l’habitat del cinema
Cinema Il concorso con il russo Ilya Povolotsky e il dramma dei nativi di Chloé Leriche, Raúl Ruiz ritrovato con "El realismo socialista", gli esordi italiani di Riccardo Giacconi e Virginia Bellizzi
Una scena da «Grace» di Ilya Povolotsky
Cinema Il concorso con il russo Ilya Povolotsky e il dramma dei nativi di Chloé Leriche, Raúl Ruiz ritrovato con "El realismo socialista", gli esordi italiani di Riccardo Giacconi e Virginia Bellizzi
Pubblicato 12 mesi faEdizione del 29 novembre 2023
Lucrezia ErcolaniTORINO
Sull’orlo di un grande cambiamento – con la direzione che da Steve Della Casa passerà il prossimo anno a Giulio Base – il Torino Film Festival tiene ancora fede al patto stretto con la città, portando sugli schermi in anteprima nazionale alcuni dei film più importanti dell’anno (Víctor Erice, Christian Petzold, Radu Jude), proponendo una panoramica delle promesse del cinema internazionale e fungendo da piazza per le tante espressioni del cinema italiano. Si nota qualche assenza tra i registi venuti di persona a presentare i loro lavori, ma non è un dato significativo per il pubblico che affolla le sale...