Internazionale
Torna in gioco il gas al largo di Gaza, un «dono di Allah» mai consegnato ai palestinesi. Ma è un’illusione
Le promesse dell’inviato Usa Amos Hockstein Il futuro del giacimento "Marine Gaza", di cui si parla da oltre vent'anni e che avrebbe dovuto provvedere ai bisogni della Striscia e della Cisgiordania, ora è legato a quello politico della Striscia. Ammesso e non concesso che Hamas esca definitivamente di scena
Bombole di gas per cucinare in vendita a Rafah nel secondo giorno di tregua – Ap/Hatem Ali
Le promesse dell’inviato Usa Amos Hockstein Il futuro del giacimento "Marine Gaza", di cui si parla da oltre vent'anni e che avrebbe dovuto provvedere ai bisogni della Striscia e della Cisgiordania, ora è legato a quello politico della Striscia. Ammesso e non concesso che Hamas esca definitivamente di scena
Pubblicato 12 mesi faEdizione del 28 novembre 2023
Michele GiorgioGERUSALEMME
Davanti alle rovine e ai lutti di Gaza e al rilascio di sequestrati israeliani e prigionieri palestinesi avvenuto durante i quattro giorni di tregua, la visita in Israele di Amos Hockstein è passata inevitabilmente in secondo piano. Ufficialmente volto a evitare una escalation al confine tra Libano e Israele, il viaggio dell’inviato speciale della Casa bianca per le risorse energetiche – un anno fa Hockstein ha mediato l’accordo sul gas tra Tel Aviv e Beirut – rientra nelle manovre che Usa, Europa e Israele, con l’apporto del Qatar, stanno compiendo dietro le quinte per definire il «futuro di Gaza» nel...