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Torrisi non si dimette, Alfano lo caccia. Ma la legge elettorale è ferma alla camera

Torrisi non si dimette, Alfano lo caccia. Ma la legge elettorale è ferma alla cameraSalvatore Torrisi

Affari costituzionali Il presidente della prima commissione del senato scelto con i voti della minoranza. A Montecitorio non si riesce ad andare oltre una conta inutile sul Matterellum

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 7 aprile 2017
Salvatore Torrisi ieri ha presieduto la seduta della prima commissione del senato. Come negli ultimi quattro mesi, ma stavolta avendone pieno titolo. Non si è dimesso, malgrado il leader del suo partito ieri glielo abbia chiesto ufficialmente. Mettendolo di fronte a un’alternativa secca. Rinunciare all’incarico al quale mercoledì lo aveva eletto la commissione, con il voto segreto della minoranza e la partecipazione di quattro franchi tiratori di maggioranza, probabilmente anche del Pd, o finire fuori dal partito. Torrisi ha definito la richiesta «inconcepibile, roba che neanche il partito comunista sovietico», e Alfano ha dovuto dichiarare che «il senatore non rappresenta...

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