Alias Domenica
Tozzi, dal languore liberty al barbaro Viani
A Siena, Santa Maria della Scala, "L’Ombra della giovinezza. Federigo Tozzi e le arti figurative", a cura di Riccardo Castellana, Michela Simona Eremita e Luca Quattrocchi Per lo scrittore senese le arti figurative furono una sorta di verifica della prosa, che da dannunziana – il riscontro è nell’estetica di De Carolis – si farà simile alle xilografie di Lorenzo Viani
Lorenzo Viani, "Carcerati", 1910-’11, Viareggio, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea
A Siena, Santa Maria della Scala, "L’Ombra della giovinezza. Federigo Tozzi e le arti figurative", a cura di Riccardo Castellana, Michela Simona Eremita e Luca Quattrocchi Per lo scrittore senese le arti figurative furono una sorta di verifica della prosa, che da dannunziana – il riscontro è nell’estetica di De Carolis – si farà simile alle xilografie di Lorenzo Viani
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 10 luglio 2022
Giorgio VillaniSIENA
Federigo Tozzi, 1920 ca., fotografia studio Anton Giulio Bragaglia Non certo in tutte le epoche pittori, musicisti e letterati godettero d’una eguale considerazione sociale. Anche nel Rinascimento, quando le arti s’affratellarono nella comune ammirazione per l’Antico, un aiutante di bottega del Botticelli doveva menare un genere di vita assai diversa da quella d’un poeta. Fu l’Ottocento, in special modo, a stringere gli artisti sotto un’unica bandiera: Murger li mise nella stessa soffitta e li fece sedere ai medesimi caffè; Nordau, qualche decennio più tardi, li avrebbe etichettati indistintamente come degenerati. In questa familiarità quasi collegiali fra devoti di muse diverse...