Visioni
Tra canti e mondi perduti il futuro secondo Benvegnù
Note sparse Con «Dell’odio dell’innocenza» torna l’artista milanese mescolando atmosfere acustiche e elettriche, Nel sesto album da solista, storie personali e disillusioni in dieci tracce
Paolo Benvegnù
Note sparse Con «Dell’odio dell’innocenza» torna l’artista milanese mescolando atmosfere acustiche e elettriche, Nel sesto album da solista, storie personali e disillusioni in dieci tracce
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 11 marzo 2020
«Un modo per crearsi un mondo piccolo, più vicino a noi rispetto al mondo grande che spesso ci terrorizza». E quanto abbiamo bisogno, in queste giornate sottolineate da angoscia e incertezza, delle canzoni di Paolo Benvegnù, geniale cantautore che da un paio di decenni regala perle musicali anche se per un pubblico di nicchia. Il 6 marzo – e il 24 uscirà la versione in vinile – ha dato alle stampe il suo nuovo album da solista dal titolo Dell’odio e dell’innocenza (Blackcandy Produzioni/Believe Distribution Services), disco con cui inaugura un nuovo ciclo dopo la trilogia iniziata nel 2011 con...