Cultura
Tra Dioniso e l’Alfasud, dove l’angoscia si trasforma in devozione
Scaffale «Il vesuvio universale» di Maria Pace Ottieri, per Einaudi. Fortemente urbanizzata, infestata dall’abusivismo, dalla disoccupazione e dalla criminalità, «la "Città vesuviana” è uno dei luoghi d’Italia dove si vive peggio», come scrive l’autrice, ma anche dove i 700mila restanti ne subiscono il fascino, la bellezza vitalistica e il senso di appartenenza
Scaffale «Il vesuvio universale» di Maria Pace Ottieri, per Einaudi. Fortemente urbanizzata, infestata dall’abusivismo, dalla disoccupazione e dalla criminalità, «la "Città vesuviana” è uno dei luoghi d’Italia dove si vive peggio», come scrive l’autrice, ma anche dove i 700mila restanti ne subiscono il fascino, la bellezza vitalistica e il senso di appartenenza
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 14 novembre 2018
Narrazione concentrica, stratificata, che si gioca su spazi geografici e storici temporalmente distanti, Il Vesuvio universale (Einaudi, 2018) è un libro che affronta con i mezzi della scrittura, della letteratura, la complessità di un microcosmo e del suo immaginario, ne sviscera compiutamente la natura eccentrica e feroce, miracolosamente vitale. L’AUTRICE, Maria Pace Ottieri, già fattrice di ibridi narrativi come Quando sei nato non puoi nasconderti (Nottetempo), una delle prime e puntuali cronache sul popolo dei migranti sommersi, dal quale Marco Tullio Giordana ha tratto un film, individua nel Vesuvio un luogo di forte impatto emotivo, naturalistico e dell’immaginazione, «luogo ideale...