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Tra distinguo, post e murales, l’estate del nostro razzismo
Opinione pubblica Retorica nazionalista, genetica, caratteristiche somatiche: leggere i giornali italiani durante le Olimpiadi è stata un’esperienza distopica. Sembrava Monaco 1936
Un turista fotografa il murales originale di Laika per Paola Egonu a Roma foto LaPresse
Opinione pubblica Retorica nazionalista, genetica, caratteristiche somatiche: leggere i giornali italiani durante le Olimpiadi è stata un’esperienza distopica. Sembrava Monaco 1936
Pubblicato 3 mesi faEdizione del 18 agosto 2024
Oltre che per le splendide vittorie olimpiche e la messe di medaglie conquistate dall’Italia, l’estate 2024 è stata memorabile per il nitore con cui il razzismo italiano ha saputo mostrarsi al mondo come fenomeno di regressione politico-culturale. Disseminando continue agnizioni sulla natura di quella che chiamiamo italianità. Dopo il florilegio di giudizi di rappresentanti delle istituzioni e personaggi in cerca d’autore su appartenenze sessuali, tratti somatici, cultura woke e identità nazionale, emblematica per precisione simbolica è stata la trasfigurazione del murale della street artist Laika, realizzato per abbracciare le campionesse italiane che hanno riportato uno storico oro per il volley....