Alias Domenica
Tra eros e dolore, le ultime note di Harold Bloom
Strategie di lettura «Posseduto dalla memoria»: in questa summa del critico americano, appena uscita da Rizzoli, la venatura latente di autobiografismo interiore e il tratto «agostiniano» di una esegesi, dove il commento incrocia l’intermittenza del cuore
Harold Bloom
Strategie di lettura «Posseduto dalla memoria»: in questa summa del critico americano, appena uscita da Rizzoli, la venatura latente di autobiografismo interiore e il tratto «agostiniano» di una esegesi, dove il commento incrocia l’intermittenza del cuore
Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 13 dicembre 2020
Con i suoi più di quaranta libri, le oltre duecento tra introduzioni e curatele, gli innumerevoli interventi e recensioni su quotidiani e riviste, i suoi decenni d’insegnamento, Harold Bloom, Sterling Professor of the Humanities a Yale e Charles Eliot Norton Professor a Harvard, ha interpretato a tutto tondo il ruolo del grande accademico. Non senza la giusta dose di eccentricità: per esempio, amava dichiarare pubblicamente che il più grande critico letterario di tutti i tempi è il dottor Johnson e che subito dopo veniva lui, Harold Bloom, suo allievo e seguace. E in effetti, proprio come il grande dottore, Bloom...